giovedì 23 settembre 2010

La memoria fotografica di Stephen Wiltshire


Con questo disegno voglio presentarvi un altro idiot savant...mi direte che è un bel disegno ma niente di speciale, ci sono tantissime persone al mondo che disegnano bene ma non sono considerate dei geni...e avete ragione, ma se vi dicessi che questo scorcio di New York è stato disegnato a memoria dopo avere osservato la città per soli 20 minuti in elicottero? Beh sembra incredibile, ma è proprio così...è questo il talento di Stephen Wiltshire!
In giovane età gli fu diagnosticato l'autismo e il disegno emerse subito come unico modo per comunicare con il mondo esterno: usa una serie di 26 disegni, corrispondenti alle lettere dell'alfabeto, per comunicare con la famiglia ed apprendere. E proprio nel disegno si rivela il suo strepitoso talento: Stephen è in grado di disegnare con estrema precisione qualsiasi paesaggio o città egli veda attingendo solamente alla sua memoria fotografica. Come vi dicevo prima è stato in grado di disegnare una panoramica di New York, su una tela lunga 6 metri, dopo aver osservato soltanto per pochi minuti la città; nella sua opera si possono riconoscere tutti gli edifici con tutte le proporzioni rispettate esattamente e con tutti i particolari al loro posto, antenne, finestre, strade! Ma non si è limitato solo a rappresentare la Grande Mela, ma tutte le principali città al mondo, pensate che il livello di precisione nel disegnare Roma è tale che è possibile contare tutte le colonne del Pantheon.
Grazie alle sue straordinarie abilità artistiche ed alla sua memoria fotografica che non ha eguali nel mondo, Stephen è stato insignito del titolo di Membro dell' Ordine dell' Impero Britannico, ed ha aperto la sua galleria permanente nella Royal Opera Arcade.
Vi consiglio di andare a visitare il suo sito, resterete a bocca aperta nel vedere tutte le sue opere:
Ho anche trovato un video in cui potete osservare Stephen all'opera...è davvero incredibile!




Assignment 6: PubMed

Non avevo mai sentito parlare di PubMed prima che il professore ce lo presentasse con questo assignment, ma devo riconoscere che questo motore di ricerca è senza dubbio uno strumento essenziale e molto utile per un medico che a qualsiasi ora del giorno e senza particolari costi può avere accesso ad una così vasta biblioteca medica. Ho provato a fare una ricerca, ma è ovvio che per poter sfruttare al massimo questa risorsa bisogna avere le idee chiare su quello che vogliamo trovare, io mi sono divertito a cercare articoli sulla sindrome di Ehlers-Danlos una collagenopatia studiata nel corso di Biochimica, ma la ricerca si è arrestata quasi subito perchè il sito permette una ricerca molto vasta e approfondita ma non avendo ancora le conoscenze per poterla sfruttare mi sono fermato ad osservare i risultati della ricerca! Molto utile anche la possibilità di copiare gli articoli sulla clipboard per poterli riguardare in seguito. Ma la cosa che più ho capito da questa prima esperienza con PubMed è che senza sapere l'inglese al giorno d'oggi non si va da nessuna parte, ormai tutta la letteratura scientifica usa questa lingua e non riuscire a capirla è davvero un ostacolo invalicabile.

mercoledì 22 settembre 2010

Assignment 5: social networking

Quando accedevo ad Internet fino a qualche anno fa la prima pagina era Google: lì mettevo una parola e cominciava la ricerca, un viaggio nella rete che aveva come metafora "Io cerco". Adesso Google resta sempre il motore di ricerca principale, ma la prima cosa che faccio appena accedo al web è andare sulla mia pagina di Facebook, aggiorno il mio status, leggo cosa fanno gli amici, se c'è un link che mi interessa lo clicco e da qui parte un nuovo viaggio la cui metafora adesso è "Noi siamo", e proprio questo è il social network. Fra i miei amici sono stato l'ultimo a mettere Facebook, non ero molto convinto della sua effettiva utilità e non mi piaceva troppo l'idea di condividere foto, pensieri, discussioni con tutti...e a dire il vero ancora oggi non rendo pubblico qualsiasi particolare della mia giornata come fanno in molti, però devo riconoscere che è un potente strumento per restare in contatto con molte persone, per riallacciare amicizie che ormai sembravano perse, per contattare più persone con un solo click, come funziona ad esempio per il nostro gruppo dell'università, dove più di 250 persone possono essere continuamente in contatto e ricevere consigli, avvisi e informazioni su esami e quant'altro concerna la nostra vita universitaria.
Mi sono effettivamente reso conto della spaventosa diffusione e popolarità di Facebook qualche giorno fa quando mia mamma così dal niente mi arriva e mi chiede di insegnarle a farsi un profilo...dopo il primo attimo di sconvolgimento le ho chiesto come mai questa necessità, visto che ha sempre criticato questi strumenti e mi ha detto che voleva restare in contatto con una sua amica che si trasferisce...per me questa è stata la prova tangibile che il mondo è cambiato!!

Scorrendo fra l'elenco che il prof ha scritto sui vari social network sono stato subito incuriosito da Anobii, dove è possibile condividere libri e discuterne con gli amici, ho guardato di cosa si tratta e mi sono iscritto...devo dire che la prima impressione è stata positiva, mi piace molto l'idea di riportare tutti i libri che ho sugli scaffali in camera in una libreria online, alla quale posso accedere ovunque mi trovi, e avere pareri e consigli da altre persone su libri che voglio leggere o scambiarsi opinioni su libri letti.

martedì 21 settembre 2010

Assignment 4

Dopo quasi 6 mesi torno a scrivere sul blog e lo faccio cercando di commentare l'articolo sui feed e sul Personal Learning Environment dell'assignment 4.
Non posso negare che all'inizio la voglia di leggere tutte quelle pagine era poca, perchè vai a pensare che sicuramente sarà qualcosa di noioso, di scolastico, che non ti interessa, e invece sono proprio contento di essermi sbagliato! Proprio cosi perché in queste pagine ci sono riflessioni e chiarimenti, su un fenomeno che ormai ci avvolge completamente, che di rado si riescono a trovare. Il punto che mi ha colpito di più è senza dubbio la serie di metafore con le quali cerca di spiegare cosa sia lo stare online e il coltivare connessioni e in particolare trovo perfetto il concetto di "stare online per crescere, per apprendere, dove colui che apprende è il protagonista che dà forma al proprio ambiente di apprendimento in funzione del progetto che si è prefisso". E a tal proposito penso che la metafora del bosco sia la più delucidante perché è normale sentirsi spaesati e quasi risucchiati dalla grandissima vastità del mondo online se lo viviamo come una grande zuppa di informazioni e di notizie su qualsiasi aspetto della vita e del mondo, è quindi fondamentale trovare la propria strada, il proprio sentiero che ci permetta di non smarrirci in questa "passeggiata nel bosco". E come giustamente ci fa notare, il mondo online, proprio come un vero bosco, è fatto di cose vive, di connessioni sempre attive...come questo mio blog che apparentemente è stato fermo per 6 mesi ma in realtà era uno dei tanti nodi che ha messo in contatto il mio sentiero con quello di un' altra persona!
Come ha ragione quando dice che dobbiamo sapere ascoltare le testimonianze del passato, quelle storie (che poi storie non sono, ma sono la vita) di quelle persone che avevano a che fare quotidianamente con le cose vive ,con le connessioni "calde" come le chiama uno studente in un post...e posso veramente ritenermi fortunato perchè vengo da una famiglia che al grande caos dei centri commerciali ha sempre preferito una giornata in campagna o una passeggiata nel bosco, vengo da una generazione di cacciatori che al contrario di quanti molti pensano sono i veri amanti della natura, coloro che senza tante chiacchiere e tante ostentazioni contribuiscono alla cura di questo patrimonio immenso che è la nostra terra...e mi rendo conto che è necessario non fare morire quel sapere che oggi sembra racchiuso soltanto nelle parole di un vecchio.
Queste pagine mi hanno arricchito molto, mi hanno fatto capire quale sia l'approccio migliore per sfruttare al meglio questa biblioteca immensa che abbiamo quotidianamente a portata di mano e che troppo spesso non sfruttiamo adeguatamente. Grazie prof!

martedì 30 marzo 2010

Test di percezione

Anche se per ora ho parlato solamente di savant, non voglio che il blog sia circoscritto solamente a questo argomento, ma voglio poter scrivere di tutto un po'!

Per esempio recentemente ho trovato su youtube un video davvero interessante che vorrei riportare qui...anche questo è un esempio di come il nostro cervello ci possa fare strani scherzi!!
Nel video vedrete 8 persone, 4 con la maglia bianca e 4 con la maglia nera che si passano un pallone, voi dovete stare attenti e contare solamente i passaggi che fa la squadra vestita di bianco...ora guardate!



Visto?! Sembra incredibile ma la prima volta quasi nessuno si accorge dell'"intruso"! Questo perchè la nostra percezione dell'insieme viene meno quando ci concentriamo su un singolo particolare, in questo caso su una singola azione!

lunedì 29 marzo 2010

Daniel Tammet


I savant prodigio al mondo sono circa una cinquantina, fra questi uno dei più straordinari è sicuramente Daniel Tammet, un londinese affetto da autismo e sindrome di Asperger. Le sue abilità sono particolarmente sviluppate nel calcolo e nelle lingue. La sua percezione dei numeri è del tutto singolare: ci racconta che nella sua mente ciascun numero intero fino a 10000 ha la sua particolare forma, colore, struttura e sensazione tattile: questo procedimento mentale viene chiamato sinestesia. Daniel può "vedere" nella sua mente i risultati dei calcoli semplicemente come se fossero dei paesaggi senza dovere fare uno sforzo consapevole, inoltre dice di poter "avvertire" se un numero sia primo o composto. Ha descritto la sua immagine visiva del 289 come particolarmente brutta, mentre il 333 sarebbe assai attraente, il Pi greco bello. I numeri 23, 667 e 1179 hanno un'immagine particolarmente grande, mentre il 6 non avrebbe un'immagine distinta. Tammet non si limita a descrivere verbalmente tali visioni, ma ha anche creato un lavoro artistico: una rappresentazione in acquerello del Pi greco. Una delle sue performance più spettacolari è proprio legata a quest' ultimo numero: durante una manifestazione, nel marzo del 2004, Daniel ha recitato il pi greco fino a 22514 cifre in poco più di cinque ore!
Ma come accennavo all'inizio del post i calcoli e i numeri non sono le uniche abilità spettacolari di Daniel, ha anche una spiccata predisposizione ad imparare le lingue: ad oggi ne parla ben undici fra cui l'inglese, il francese, il finlandese, il tedesco, lo spagnolo, il lituano, il rumeno, l'estone, il gallese, l'esperanto e l'islandese (imparato in una sola settimana!). In più sta creando una nuova lingua chiamata Manti.
Tammet si distingue dagli altri savant perchè è uno dei rari esempi di ottima gestione della malattia: ha tenuto molte interviste in cui appare disinvolto e ironico, aspetto quasi sempre assente nei savant. Vi riporto il link di una sua intervista al David Letterman Show (mi dispiace ma non sono riuscito a trovarla in italiano); ha scritto anche un libro Nato in un giorno azzurro in cui racconta la sua vita, un'altalena tra malattia e genialità.

sabato 27 marzo 2010

Calendari viventi e musicisti prodigio

Come dicevo nel primo post le abilità dei savant possono spaziare in moltissimi campi, fra i più curiosi ci sono senza dubbio i gemelli autistici newyorkesi Charles e George, soprannominati i “calendari umani”: erano in grado di dire in quale giorno della settimana cadesse qualsiasi data in un lasso di tempo di ottantamila anni; riuscivano inoltre a ricordare le condizioni meteorologiche di ogni singolo giorno della loro vita. Ma se si chiedeva loro “quanto fa due più due?” restavano zitti, e si guardavano intorno spaesati. E autistico era anche “Blind Tom” Wiggins (1849-1908), un afroamericano cieco e mentalmente ritardato, che suonava però il pianoforte ad altissimi livelli: gli bastava sentire il pezzo una sola volta per riprodurlo alla perfezione; inoltre sapeva improvvisare brani secondo lo “stile” di Beethoven, Bach o Chopin. Il caso ricorda un po’ quello di Leslie Lemke, oggi ultracinquantenne, anch’egli cieco e con gravi menomazioni mentali: all’età di 14 anni, senza aver mai preso una lezione di musica, si avvicinò a un pianoforte e riprodusse un concerto di Tchaikovsky ascoltato in tv la sera prima.

giovedì 25 marzo 2010

Kim Peek


Il più famoso savant nonchè quello con le capacità più straodinarie è Kim Peek, nato a Salt Lake City nel 1951 e recentemente scomparso: fin da piccolo era in grado di memorizzare intere pagine che i genitori gli leggevano, e crescendo riusciva a leggere un libro in un'ora e a ricordarsene il 98% a memoria. Nel corso della sua vita ne ha memorizzati 12000 senza scordarsene una sola parola! Inoltre era in grado di leggere contemporaneamente due pagine. La sua memoria riusciva a spaziare in diversi campi: conosceva i cap di ogni località degli Stati Uniti, era in grado di riconoscere migliaia di brani di musica classica e di ricordare un pezzo sentito decenni prima e di riprodurlo al pianoforte. Riusciva a indovinare compositori di musica mai sentita ricorrendo al paragone con le migliaia di pezzi che aveva in mente. Le sue capacità si estendevano anche alla matematica, riusciva a fare a mente calcoli complessi in pochi secondi e a scomporre numeri altissimi in numeri primi! A differenza di molti altri savant Kim è eccezionale anche nel fatto che ha dimostrato crescenti capacità socializzanti e senso dell'umorismo.
Bisogna però ricordare che queste qualità cosi invidiabili sono in realtà un difetto, il sintomo di un grave danno cerebrale: Kim è nato con una macrocefalia associata a danni del cervelletto e con un' agenesia del corpo calloso che connette i due emisferi cerebrali. Proprio questa seconda malformazione ha fatto nascere nuove connessioni fra i neuroni che hanno portato allo sviluppo abnorme delle sue capacità mnemoniche. Kim ha imparato a caminare solo a 4 anni, ha mantenuto sempre un'andatura sghemba (dovuta ai danni al cervelletto) e non è mai riuscito a imparare ad abbottonarsi la camicia o a mettersi i calzini.
Proprio questa dissonanza tra grandi abilità e gravi deficit rendono strordinarie e interessanti queste persone, anche da un punto di vista medico visto che ancora oggi la loro mente resta una grande incognita e ci dimostra ancora una volta le grandi potenzialità nascoste del nostro cervello.

martedì 23 marzo 2010

Primo post

Come primo post mi sembra opportuno spiegare un pochino il tema principale di questo blog, dato che penso che molti di voi appena letto il titolo abbiano pensato: "Eh?!". In effetti non si sente molto parlare di queste persone definite "idiot savants" e confesso che anche io ne sono venuto a conoscenza solo poco tempo fa, ma l'argomento mi ha subito incuriosito. Ma procediamo con ordine: vengono definiti idiot savant le persone affette da una sindrome che fu descritta per la prima volta nel 1887 dallo psicologo Duckett per la quale individui che soffrono di ritardi mentali gravi quali schizofrenia, autismo, sindrome di Asperger presentano doti talentuose e eccezionali in alcuni ambiti. Il termine idiot si riferisce ad un quoziente intellettivo inferiore a 25 (la media della popolazione è intorno ai 100) mentre savant indica un attributo di genialità. Il talento si manifesta solitamente in uno dei seguenti ambiti: musica, arte, abilità meccaniche, memoria, calcolo veloce e matematica.